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Iconici bicchieri da Champagne

Che fine ha fatto la coppa da champagne? Quella, facendo appello all’immaginario cinematografico, con cui Jay Gatsby, per dirne uno, brindava tra eccessi e fuochi d’artificio.

Quella la cui forma si racconta sia stata modellata sul seno di Maria Antonietta, Giuseppina di Beauharnais oppure Madame de Pompadour.
Non che sia una domanda che ci si pone quotidianamente ma, piuttosto, un aneddoto da spendersi in una sera tra amici: perché questo calice diventato icona dell’eleganza non viene più usato per bere champagne?

La risposta è semplice, eppure richiede qualche passo indietro nella storia stessa dello champagne:​ ​un tempo (si parla del 1700) lo champagne era molto, molto dolce. Non perché l’uva fosse diversa, ovviamente, ma perché in fase di produzione veniva aggiunta una grande quantità di zucchero, una scelta dettata dalla tendenza dell’epoca che preferiva un gusto che oggi definiremmo stucchevole. Tutt’altra cosa rispetto alle bollicine secche e minerali a cui siamo abituati oggi. Era quindi necessario servire questa versione dello champagne con una coppa larga, elegante, sì, ma soprattutto utile per accelerare la dispersione delle bollicine e spegnere gli aromi più pungenti.

La storia più recente ha visto invece protagonista il flûte, calice lungo e stretto progettato con l’intento esattamente opposto, ovvero evitare la dispersione delle bollicine e degli aromi. Il flûte, infatti, favorisce la risalita delle bolle e di tutti gli aromi liberati dal loro scoppio in uno spazio ristretto, prolungando così l’effervescenza.La sua progressiva diffusione, a partire dagli anni ‘30 del Novecento, è andata di pari passo con l’introduzione sul mercato di champagne e spumanti sempre più secchi. Unico inconveniente: l’imboccatura è effettivamente così stretta da essere spesso inaccessibile ai nasi più… Importanti.

Oggi la coppa da Champagne trova la sua migliore espressione con il Moscato spumante dolce e aromatico, mentre il flûte viene utilizzato per brindare durante occasioni particolari, come feste, cerimonie e cocktail party.
Esiste la soluzione pratica per non essere costretti a tenere in casa innumerevoli servizi di bicchieri? Sì, esiste: il miglior bicchiere per conciliare le esigenze di ogni tipo di spumante (e non) è il calice da degustazione ISO, studiato in ogni minimo dettaglio, dallo stelo all’imboccatura, per valorizzare le bollicine ed esaltarne le qualità.

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